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Tradizione, territorio, autenticità.
LA STORIA DE

Le Querce di Annibale

Le Querce di Annibale porta il nome della sua contrada nell’agro di Melfi (PZ), rinominata in onore del condottiero cartaginese.

L’azienda agricola, fortemente legata alla sua terra, è attiva da decenni nel rispetto delle biodiversità del Vùlture. 25 ettari di superficie, di cui 10 votati alla coltivazione olivicola biologica, un ettaro dedicato alla produzione di vino rosso Aglianico del Vùlture D.O.C. e 14 ettari dedicati alla produzione di pasta biologica, legumi, miele ed altri prodotti. L'azienda è certificata Biologica dall’organismo di controllo SUOLO E SALUTE e insignita del marchio Dop Vùlture e I.G.P. Olio Lucano. I nostri prodotti rappresentano alimenti di alta qualità e sono apprezzati in tutta Europa, perché garantiamo la tracciabilità dai nostri campi alla vostra tavola. Dalla nostra pasta biologica al nostro miele, dai peperoni ai legumi, ogni prodotto racconta una storia di tradizione e sostenibilità, proprio come facevano i nostri nonni. Scoprite il sapore della storia. Scoprite Le Querce di Annibale

LA STORIA DI

ANNIBALE A MELFI

Era il 210 A.C., infuriava la Seconda Guerra Punica, il più importante conflitto armato della antichità, che avrebbe plasmato per sempre gli equilibri del Mediterraneo e il destino stesso del mondo occidentale per come lo conosciamo oggi.

La Repubblica Romana era invasa, da Annibale e dai suoi eserciti. Annibale Barca, il condottiero dei cartaginesi, nemico giurato di Roma e dei romani, si preparava ad affrontare il valoroso console Marco Claudio Marcello, proveniente dalla vicina Venusia (Venosa).

Siamo sui territori del Vùlture, alle pendici del vulcano e a 540 metri di altitudine. Annibale e i suoi si muovono a cavallo dei loro elefanti e arrivano sulle colline tra le attuali cittadine di Melfi e Rapolla, all’ombra delle grandi querce. Qui decidono di accamparsi e di prepararsi alla battaglia.

La leggenda narra che il pasto del Condottiero fu la “puls punica”, il suo piatto consueto a base di farina di farro e legumi, condita con l’olio d’oliva del territorio, l’olio del Vùlture

LA STORIA DI

ANNIBALE A MELFI

Era il 210 A.C., infuriava la Seconda Guerra Punica, il più importante conflitto armato della antichità, che avrebbe plasmato per sempre gli equilibri del Mediterraneo e il destino stesso del mondo occidentale per come lo conosciamo oggi.

La Repubblica Romana era invasa, da Annibale e dai suoi eserciti. Annibale Barca, il condottiero dei cartaginesi, nemico giurato di Roma e dei romani, si preparava ad affrontare il valoroso console Marco Claudio Marcello, proveniente dalla vicina Venusia (Venosa).

Siamo sui territori del Vùlture, alle pendici del vulcano e a 540 metri di altitudine. Annibale e i suoi si muovono a cavallo dei loro elefanti e arrivano sulle colline tra le attuali cittadine di Melfi e Rapolla, all’ombra delle grandi querce. Qui decidono di accamparsi e di prepararsi alla battaglia.

La leggenda narra che il pasto del Condottiero fu la “puls punica”, il suo piatto consueto a base di farina di farro e legumi, condita con l’olio d’oliva del territorio, l’olio del Vùlture

QUI SI E’ FATTA LA STORIA

LA STORIA DEL TERRITORIO

L’areale del Vùlture è un territorio incontaminato e ricco di bellezza e potenzialità, sconosciute a molti, ma che vale la pena scoprire e valorizzare. Le orme delle antiche civiltà che qui hanno vissuto e hanno fatto la storia, si svelano nell’agricoltura e nelle attività produttive primarie, coltivate nei secoli e fondamentali perché la natura e l’agricoltura trovassero il loro equilibrio, al di là delle spesso difficili condizioni orografiche.

Esso è il più importante degli areali olivicoli lucani, sia per produzioni, per la qualità e per la presenza di cultivar autoctone come appunto l’Ogliarola del Vùlture e la Cima di Melfi. La coltivazione dell’olivo trova in tale areale la sua migliore espressione vegeto produttiva grazie al suolo prevalentemente di origine vulcanica e al PH neutro.