Ho avuto modo di conoscere quest’olio dal nome strano, Le Querce di Annibale, nell’ambito della nona edizione di Olio Officina Festival. La regione Basilicata ha partecipato portando i suoi oli più rappresentativi, tra cui questo, di una azienda agricola operativa nell’agro di Melfi, in provincia di Potenza. Mi ha subito colpito l’ubicazione dei terreni, posti a un’altitudine di circa 500 metri. Di conseguenza possiamo considerare questo extra vergine un olio a tutti gli effetti di alta quota, quindi dal duplice valore: non soltanto per la qualità intrinseca, ma per la importante manutenzione del paesaggio. Molti di voi sanno quanto l’abbandono dei campi sia più frequente proprio là dove l’orografia non aiuta. Non è infatti facile coltivare in situazioni complesse. Onore al merito, dunque. L’azienda coltiva in prevalenza olivi con una età media superiore ai 70 anni. Le cultivar sono quelle autoctone. L’Olio si presenta alla vista di colore giallo oro e limpido, mentre al naso si percepiscono i profumi fruttati di media intensità, dai toni mandorlati; al gusto è vegetale, dolce al primo impatto, con richiami alla cicoria. In chiusura i sentori di erbe di campo e una lieve punta piccante.
SILVIA RUGGIERI
Collaboratrice di Olio Officina